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L’UTILITÀ DEL QR-CODE

Più informazioni per il cliente con

Ammettiamolo, al giorno d’oggi chiediamo supporto a Internet per approfondire qualsiasi argomento. Che sia un termine, la trama di un film, la promozione di un prodotto o le notizie dal mondo, poco importa; la voglia di saperne di più e in modo istantaneo, spazia in tutte le direzioni.

Per dare la possibilità che ciò avvenga anche per il prodotto vino, proponiamo “dimmidi+“, un codice QR-code che dall’etichetta o dal packaging rimanda a informazioni approfondite sull’azienda produttrice e sul vino in maniera immediata.

Perché le informazioni che si riescono a dare attraverso l’etichetta sulla bottiglia non sono sempre sufficienti. Non più. Il consumatore vuole avere a disposizione più dati possibili.

Dimmidi+ è la finestra aperta sull’azienda, sulla sua storia, sul suo modo di lavorare e sui prodotti.

DETTAGLI & SPECIFICHE

Un piccolo quadrato con tanta potenzialità

Cos’è
Dimmidi+ è il marchio di Enografica posto al di sopra di un QR-code scansionabile da qualsiasi smartphone, che rimanda a specifici approfondimenti. La scritta stuzzica la curiosità e invita ad interagire con il codice. 

Punti di forza
• Semplice: è sufficiente inquadrare il QR-code per accedere alle informazioni.
• Veloce: l’utente non deve digitare lunghi indirizzi internet o andare sui motori di ricerca per trovare quello che cerca.
• Completo: ricchezza di informazioni specifiche, approfondite e possibilità di essere aggiornate in tempo reale.

Perché
• Per dare l’opportunità all’azienda vitivinicola di raccontarsi e di raccontare i suoi vini in modo esauriente.
• Per venire incontro alle esigenze del cliente che al prodotto chiede proprio “dimmi di più”, cioè raccontami, parlami di te.
• Per aumentare il valore di azienda e prodotto, creando l’aspettativa nel cliente che rimanendone soddisfatto e appagato ricomprerà quel prodotto e ne parlerà bene.

Ambiti d’uso
Il QR-code dimmidi+ può essere inserito direttamente sulle etichette e sulle confezioni, oppure stampato e applicato singolarmente.
Può rimandare al sito internet dell’azienda, o a una scheda del vino totalmente personalizzabile dove tu decidi cosa inserire (VEDI ESEMPIO), corredata da informazioni aggiuntive, sempre aggiornate, che non si trovano sulla carta.

QR-CODE

Il nome “QR” è l’abbreviazione dell’inglese Quick Response (“risposta rapida”), in virtù del fatto che il codice fu sviluppato per permettere una rapida decodifica del suo contenuto. È un codice a barre bidimensionale (o codice 2D), ossia a matrice, composto da moduli neri disposti all’interno di uno schema bianco di forma quadrata, impiegato in genere per memorizzare informazioni destinate a essere lette tramite uno smartphone.

 

Il codice QR fu sviluppato nel 1994 dalla compagnia giapponese Denso Wave, per tracciare i pezzi di automobili nelle fabbriche di Toyota. Vista la capacità del codice di contenere più dati di un codice a barre, fu in seguito utilizzato da diverse industrie per la gestione delle scorte. Nel corso degli anni 2000 alcune di queste funzioni furono progressivamente assolte dalle etichette RFID.

 

Nel 1999 Denso Wave ha distribuito i codici QR sotto licenza libera, favorendone così la diffusione in Giappone. Nello stesso anno NTT docomo, la principale compagnia di telefonia mobile del paese, ha lanciato i-mode, sistema per l’utilizzo del web dal telefono cellulare. In poco tempo i-mode divenne molto popolare tra i giapponesi, e già all’inizio del XXI secolo cominciavano ad essere sviluppate applicazioni per cellulari orientate verso la comodità.

 

In questo contesto di sviluppo pervasivo del web mobile nella vita quotidiana dei giapponesi, i codici QR si rivelarono utili per rendere immediato l’accesso alle informazioni attraverso una semplice azione sullo smartphone, evitando così la difficoltà di inserimento manuale. Così, dalla seconda metà degli anni 2000, divennero sempre più comuni le pubblicità che ricorrevano all’uso dei codici QR stampati sulle pagine di giornali e riviste, o sui cartelloni pubblicitari, per veicolare facilmente indirizzi e URL. Per qualche tempo in Giappone si diffuse anche l’utilizzo dei codici QR sui biglietti da visita per semplificare l’inserimento dei dati nella rubrica del cellulare. Questa usanza subì però un notevole rallentamento con lo sviluppo dei sistemi di trasmissione dati via infrarossi.   fonte: Wikipedia

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